venerdì 16 gennaio 2015

Il denaro secondo Georg Simmel: il Dio dei nostri tempi


La moderna teoria economica considera il denaro una merce che, come tutte le merci, è sottoposta alle leggi della domanda e dell'offerta. 
Così, semplificando, se il mercato vuole dollari, facendone crescere la domanda rispetto alle disponibilità correnti, il valore del dollaro sale. E così per l'euro e per le altre monete.
La stessa cosa vale per i vari titoli e azioni, i quali non sono altro che dei sottoprodotti strutturali del denaro, generati dall'economia e dalla finanza. in modo particolare a partire dalla rivoluzione industriale.
Ma quanto c'è di veramente oggettivo in queste alternanze e variazioni e quanto invece è riconducibile a puri effetti psicologici nel processo di apprezzamento del valore, indipendentemente se questo processo si svolga su basi individuali o collettive?

Secondo il sociologo Georg Simmel:"né l'alloggio, né l'abbigliamento, né i metalli preziosi possono essere considerati valori di per sé, ma lo divengono solo nel processo psicologico della loro stima. Il denaro non è che un termine di misura di valori, e che solo in quanto tale può costituire per questi un mezzo di scambio. Perciò, per stimare dei valori, il denaro stesso deve essere in ogni caso un valore e, per questo motivo, non può scadere a criterio di misura solamente fittizio, a mera moneta segno indipendente dal rapporto con un bene reale".
Il denaro, perciò, dovrebbe servire come criterio di misura, poiché non esiste alcun valore oggettivo in senso assoluto. Ogni oggetto ha un valore che gli viene attribuito.
Procedendo oltre, per Simmel: "non esiste il benché minimo motivo per cui un qualunque simbolo del denaro non debba svolgere le stesse funzioni dell'argento o dell'oro come strumento di misura del valore e mezzo di scambio, qualora la coscienza del valore si sia completamente trasferita in esso. Ciò sarebbe reso più possibile da quel processo psicologico dell'innalzamento dei mezzi alla dignità di fine ultimo che in altri campi ha luogo ripetutamente. Nella stessa misura in cui tanti fini hanno bisogno del denaro, questo diventa, in quanto necessario, talmente importante per la nostra coscienza, che il suo valore sembra oltrepassare quello di un semplice mezzo".

Ed è così che il carattere seducente del denaro, convertibile e cambiabile in ogni istante in qualsiasi cosa, entri in conflitto con le conseguenze benefiche di questa sua impersonalità.
"L'assenza di qualità del denaro porta infatti con sé l'assenza di qualità dell'uomo, inteso come colui che dà e che riceve denaro".
Le regole del gioco economico lo impongono: ciò che si cede per denaro giunge al massimo offerente, indipendentemente da che cosa e da chi egli sia.
"Quando si compra qualcosa col denaro, mi è indifferente da chi compro ciò che desidero e che vale il prezzo richiesto, mentre se acquisto qualcosa al prezzo di un servizio o dell'impegno personale, in un rapporto sia esteriore che interiore, allora esamino attentamente colui con cui ho a che fare, perché a una persona qualsiasi non voglio dare di me nient'altro che denaro. Il denaro è l'oggettivo assoluto in cui ha termine tutto ciò che è personale".
E' così che una proiezione sentimentale ingiustificata, con l'aggiunta dell'incremento del traffico monetario, porti ai concetti di denaro "macchiato di sangue" o "gravato da una maledizione".
L'indifferenza del denaro, mai così forte come nella nostra epoca, è ciò che genera l'indifferenza nei confronti degli oggetti.
"Il fattore decisivo che immediatamente condiziona l'acquirente e dà senso all'acquisto, non è la merce nella sua peculiarità, ma la definizione del suo prezzo: lo specifico "quale" arretra sempre più a favore del "quantum" che è la sola cosa che interessa. La comprensibile conseguenza di tutto ciò è che si comprano sempre più cose solo perché costano poco senza curarsi della loro qualità. La stessa essenza psicologica del denaro determina tuttavia anche il fenomeno opposto. Molte cose vengono stimate e ricercate proprio perché sono molto costose; per lo più tutto il pregio di un oggetto dipende dal semplice fatto che possa essere ottenuto solo ad un particolare prezzo. Questo determina spesso un circolo vizioso nella definizione del valore: se l'offerente fa calare il prezzo cala anche la valutazione della merce e ciò abbassa ulteriormente il prezzo".

Anche nel passato la particolare natura indeterminata del denaro ha influenzato categorie di persone cui, a motivo del loro stato civile, erano preclusi a priori obiettivi di evoluzione personale come, ad esempio, i liberti romani, gli ugonotti francesi e gli ebrei di tutto il mondo. Tutte queste categorie di persone si sono dedicate in modo particolare al guadagno di denaro.
Ciò perché il denaro è territorio neutrale, che meno di ogni altro può essere precluso in modo efficace. Infatti, proprio per il suo carattere indeterminato, il denaro può affluire verso le più disparate categorie di persone attraverso numerosi canali, nonostante continuino a restare a queste categorie inaccessibili quei canali diretti verso altri sbocchi evolutivi.
In termini psicologici, il sentimento di pace e sicurezza che il possesso di denaro garantisce, corrisponde, da molti punti di vista, a ciò che l'uomo devoto trova nel proprio Dio. Il denaro diventa in questo modo il Dio del nostro tempo.
"Proprio come Dio nella forma della fede, il denaro è, nella forma concreta, la massima astrazione cui si sia levata la ragion pratica".




Georg Simmel (Berlino, 1 marzo 1858 – Strasburgo, 28 settembre 1918) è stato un filosofo e sociologo tedesco. Ha analizzato gli eventi storici e sociali sia per come vengono originati dalla vita delle persone, sia per come le figure sociali vengano costruite dall'interazione tra individui. 
Oggi è considerato uno dei padri "fondatori" della sociologia con Emile Durkheim e Max Weber nonostante non abbia fondato una "scuola", né molti si siano dichiarati simmeliani.

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